Intervista a Simona Robotti presidente di Rete CapoD: una rete d’imprese per le pari opportunità

Rete CapoD è una rete d’imprese che comprende otto aziende che operano sul territorio bolognese. Nata su impulso dalla Città Metropolitana ha lo scopo di promuovere le pari opportunità nelle aziende. Oggi incontriamo Simona Robotti presidente di Rete per farci spiegare meglio questa realtà che è aperta anche all’adesione di altre aziende.

Da quali aziende è composta Rete CapoD

Da otto aziende: l’Aeroporto Guglielmo Marconi, Automobili Lamborghini, Caab, Crif, AemiliaBanc, Philip Morris Manufacturing, IMA: innovation, awareness, ability e TPER S.p.A. Aziende molto diverse tra loro che producono manufatti o servizi molto differenti.

Cosa fate in rete?

Promuoviamo azioni che favoriscono le pari opportunità, sviluppiamo la leadership al femminile, certifichiamo l’equità salariale. Favoriamo l’accesso ai fondi comunitari, nazionali e regionali per accedere ad agevolazioni fiscali, stimoliamo il welfare aziendale. Promuoviamo queste azioni all’interno della nostra rete e ne diffondiamo i risultati anche in altri contesti così da diffondere cultura rispetto alle pari opportunità.

Come promuovete la cultura delle pari opportunità al di fuori della rete?

Creando occasioni di confronto e stimolando networking fra le aziende e il territorio, così da sviluppare sinergie e progetti comuni.

Che tipo di welfare incentivate?

E’ sempre più richiesta la flessibilità oraria per consentire la conciliazione dei tempi, quindi lo smart working. Ci sono aziende che offrono ai dipendenti servizi di trasporti, altre sportelli di ascolto, oppure programmi di sostegno alla genitorialità, agevolazioni economiche, congedi facoltativi, borse di studio, supporti economici per il pagamento delle rette al nido e/o convenzioni per la prenotazione posti in asili nido, ma anche palestre aziendali, campagne di prevenzione salute / check up medico / presidio medico in azienda.

L’ultimo evento a cui avete partecipato?

Il 14 luglio abbiamo partecipato al convegno Equa, Libera, Inclusiva, organizzato dalla città metropolitana, a cui hanno partecipato anche Matteo Lepore, Stefano Bonaccini, Helena Dalli, Elena Bonetti, Andrea Orlando e la Ministra Elena Bonetti. Noi abbiamo presentato alcuni obiettivi raggiunti attraverso le nostre pratiche.

Secondo lei qual’è oggi il più grande ostacolo per l’affermazione delle parità di genere nelle aziende?

Una domanda molto difficile a cui rispondere. Credo, fondamentale, far comprendere alle aziende anche medie e piccole quanto la parità di genere sia conveniente per la stessa azienda. Ci sono ancora dei forti pregiudizi che permangono e non solo nel contesto lavorativo. Se la maggior parte degli studenti degli istituti tecnici scientifici, ad esempio, è prevalentemente maschile, diventerà difficile che il trend cambi sul lavoro.

Quali azioni considera importanti per bypassare questi preconcetti?

Lo ripeto sempre, potrebbe sembrare di minor importanza, ma non lo è: usare un linguaggio di genere è una buona pratica che rende ottimi risultati nel tempo. Fare prevenzione nelle scuole è fondamentale, agire sui più giovani è strategico.


Non ci sono advertising.

condividi su:

Immagine di Laura Branca
Laura Branca

Leggi anche

Vuoi ricevere le nostre ultime news? Iscriviti alla newsletter per rimanere sempre aggiornato

ARTICOLI PIÙ LETTI
ULTIMI ARTICOLI