Conclusa la 4^ edizione del concorso Young Art Award intitolata “One Giant Leap”. Luca Campestri con l’opera ARTIFACTS ha vinto il primo premio
L’iniziativa organizzata dal Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Emilia, in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Bologna, premia ogni anno giovani studenti dei Bienni dell”Accademia, dalla pittura alla digital art
Il concorso 2023 ha come titolo “ONE GIANT LEAP Esplorazioni astronomiche, pianeti lontani e nuove forme di vita. Un sogno o la prossima frontiera?”.
La giuria, presieduta da Alessandro Tiezzi CEO Var Prime | Var Group Company, sponsor del concorso insieme a Danilo Perini, rappresentante di Azimut, e Francesco Ritucci, rappresentante di Adecco, e composta dai docenti dell’Accademia Marinella Paderni e Guido Molinari, dai curatori del concorso Vittorio Cavani e Giorgia Sarti, da Roberta Casetti, imprenditrice, da Michele Poggipolini, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Emilia, e dal giornalista e autore Emilio Cozzi, si è riunita lo scorso 6 giugno per scegliere i primi tre classificati tra le 25 opere finaliste.
“Sono orgoglioso che sotto la mia presidenza si sia sviluppato un progetto artistico di tale rilevanza nazionale. La creazione di una collezione privata è di enorme valore per il territorio, è la dimostrazione che l’impresa italiana può e deve spingersi su orizzonti culturali differenzianti”, ha dichiarato Michele Poggipolini, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Emilia Area Centro.
A vincere la 4^ edizione, che consiste in un premio di 3.500 euro e nell’ingresso nella collezione privata del Gruppo Giovani “Il Cantiere del Contemporaneo”, esposta negli spazi di Palazzo Tubertini a Bologna (sede di Azimut), è lo studente Luca Campestri con l’opera dal titolo “Artifacts”, per l’aderenza al tema proposto e la risoluzione visiva e formale adottata che portano ad una sintesi finale di importante spessore.

Seconda classificata è Alessia Cincotto con l’opera “Il viaggio verso”, per l’esplorazione e approfondimento della tematica affrontata lasciando nello spettatore un senso di ambiguità sul senso del reale e della finzione.
Al terzo posto Gianlorenzo Nardi con l’opera “Untitled (building project)”, per la ricerca linguistica sviluppata comprendendo l’esperienza personale e una complessa elaborazione formale estesa su più piani concettuali.
Dal primo passo sulla Luna ad oggi la ricerca e le scoperte in campo astrofisico continuano a sorprendere e ad affascinare. Un settore senza limiti di spazio e tempo, che conta sulla cooperazione globale di tutto il mondo scientifico, senza confini geografici, e che non conosce limiti spazio-temporali. La ricerca sembra essere sempre solo agli inizi e rivoluzionarie potrebbero essere le prossime scoperte.
Anche il mondo dell’arte ha da sempre manifestato grande sensibilità nei confronti di una tematica tanto avvincente quanto misteriosa, che tocca le vite e il destino del nostro pianeta e dei suoi abitanti.
Tra capacità immaginativa, intuito e conoscenza scientifica, artisti di tutto il mondo hanno espresso e rappresentato la propria visione di quello che è l’Universo intorno a noi, ciò che è stato, è ora e sarà in futuro.
Seguendo il filo della storia e delle ultime evoluzioni in campo astrofisico, in questa quarta edizione del Premio YAA 2023, è stato richiesto ai giovani artisti dell’Accademia di Belle Arti di Bologna di presentare un lavoro che esprimesse la visione dell’Universo astrofisico sulla base del rapporto tra scienza e proprio spazio cosmico personale.