Lavoro, i dati di giugno in Emilia

Il mercato del lavoro nelle province emiliane: le ultime tendenze secondo la Camera di Commercio dell’Emilia del mese di giugno

Sono stati resi pubblici dalla Camera di Commercio dell’Emilia i dati relativi ai nuovi contratti di lavoro stipulati nelle province emiliane nel mese di giugno. Piacenza e Parma segnano un dato positivo mentre Reggio Emilia questo mese vede un calo delle assunzioni.

REGGIO EMILIA

I nuovi contratti che le imprese della provincia di Reggio Emilia prevedono di attivare continuano a registrare cali rispetto al 2024.

Nel mese di giugno, infatti, è prevista una flessione del 3,5% rispetto allo stesso mese del 2024, con un dato complessivo di 4.400 attivazioni (160 in meno dell’anno scorso). Il dato negativo di giugno influenza il saldo previsto nel trimestre giugno-agosto, tanto che neppure i migliori andamenti previsti nei due successivi mesi estivi riescono a riportare in positivo l’andamento, limitando il calo complessivo a -0,8%, con 11.170 nuovi contratti rispetto alle 11.260 unità dello stesso trimestre 2024.

I dati, elaborati dal sistema informativo Excelsior, gestito da Unioncamere, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in collaborazione con l’Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio dell’Emilia, evidenziano, a proposito dei singoli settori, un calo deciso per l’industria e un aumento per i servizi nel loro insieme, con la sola eccezione di quelli alle imprese.

Il calo previsto in giugno per l’industria si attesta al 10,9%, con il passaggio da 1.840 a 1.640 nuove attivazioni; male anche il trimestre, con un -6,8%) che porterà i nuovi contratti da 4.420 a 4.120. Nello specifico, il manifatturiero e le public utilities diminuiranno dell’8,5% nel mese in corso, con 1.300 nuovi contratti (-120 unità), mentre si prevede un bilancio ancor più pesante per le costruzioni, con un calo del 21,4% e i nuovi contratti a quota 330 (-90 sul giugno 2024).

Di segno opposto, invece, il dato complessivo dei servizi: nel mese di giugno si ipotizza una crescita dell’1,1% (+30 unità), per arrivare a 2.760 contratti; nel trimestre ci si aspetta un +2,9%, frutto di 7.050 nuove attivazioni (200 in più dei dati del 2024).

Le previsioni di crescita per il mese di giugno sono sostenute dagli andamenti previsti per i servizi alla persona (520 nuovi contratti, con un aumento del 6,1%), le attività di alloggio e ristorazione +5,5% (770 nuovi contratti) e il commercio (610 attivazioni, in aumento di 20 unità, corrispondenti ad un +3,4%).

Male, invece i servizi alle imprese, comparto che evidentemente risente del negativo andamento dell’industria; a giugno, infatti, sono previste 40 attivazioni in meno rispetto alle 910 dello stesso mese del 2024 (-4,4%).

Le imprese che prevedono di attivare nuovi contratti sono pari al 18,0% del totale. Nel 24,0% dei casi le entrate previste saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 76,0% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita).

Tra gli elementi più significativi dell’indagine spicca la quota di nuovi contratti che a giugno è riservata ai giovani con meno di 30 anni, e che si attesta al 38,5%. Questi, nell’ambito dirigenziale e delle professioni con elevata specializzazione e competenza tecnica, sono particolarmente richiesti in qualità di tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni (58,1% delle attivazioni in programma), di tecnici in campo ingegneristico (47,4%) ed insegnanti nella formazione professionale, istruttori, allenatori, atleti (29,2%).

Invece nell’ambito delle professioni impiegatizie, commerciali e dei servizi, gli under 30 sono molto richiesti come addetti all’accoglienza e all’informazione della clientela (75,2%), addetti alle vendite (66,9%) ed esercenti ed addetti nelle attività di ristorazione (51,4%).

Da ultimo, tra gli operai specializzati e conduttori d’impianti e macchine, si prevede che il 67,2% dei nuovi contratti sarà riservato ai giovani sotto i trent’anni in qualità di fabbri ferrai costruttori di utensili, agli operai specializzati addetti alle costruzioni e mantenimento di strutture edili (59,1%) ed infine ai meccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori, macchine fisse/mobili (52,7%).

Il mese di giugno 2025 è ancora caratterizzato dal fenomeno dei candidati considerati introvabili da parte delle imprese reggiane, che dichiarano di avere difficoltà nel reperire i profili ricercati nel 52,8% dei casi, di cui il 33,4% per mancanza di candidati e il 14,7% per preparazione non del tutto adeguata degli stessi.

Tra i profili più difficili da trovare, nell’ambito dirigenziale e con elevata specializzazione tecnica troviamo i tecnici della salute, che potrebbero lasciare scoperto l’89,5% delle posizioni richieste, i tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi (87,1%) e i tecnici della distribuzione commerciale (81,0%).

Nell’ambito degli impiegati e delle professioni commerciali e nei servizi, di difficile reperimento sono, soprattutto, i professionisti qualificati nei servizi sanitari e sociali nel 72,5% dei casi, seguiti dagli operatori della cura estetica con il 66,7% e dai professionisti qualificati nei servizi di sicurezza, vigilanza e custodia (59,7%).

Nel segmento degli operai con elevata qualificazione le difficoltà s’incontrano soprattutto nella ricerca di operai specializzati delle lavorazioni alimentari (87,8%), degli specialisti addetti alle rifiniture delle costruzioni (87,3%) e di quelli specializzati in installazione/manutenzione di attrezzature elettriche/elettroniche (82,3%).

PARMA

I nuovi contratti che le imprese della provincia di Parma prevedono di attivare nel mese di giugno risultano in crescita del 10,0% rispetto allo stesso mese del 2024, con un dato complessivo di 4.530 attivazioni (in aumento di ben 400 unità).

Salgono, seppur meno marcatamente, anche i dati relativi al trimestre giugno-agosto 2025, con previsioni di nuovi contratti per 13.320 unità rispetto alle 12.400 dello stesso trimestre 2024 (+7,4%).

I dati, elaborati dal sistema informativo Excelsior, gestito da Unioncamere, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in collaborazione con l’Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio dell’Emilia, evidenziano, a proposito dei singoli settori, una crescita, a giugno, per l’industria (60 nuovi contratti in più su 1.710, anche se il saldo trimestrale si attesterà a -40 su 5.490 attivazioni). Invece, per i servizi ci si aspetta un +13,8% sia in giugno (2.810 nuovi contratti, con 240 in più rispetto allo stesso mese del 2024), che nel trimestre (7.830 in totale e 950 in più del periodo di confronto).

Bene anche le costruzioni, nelle quali si prevedono 360 nuove attivazioni contrattuali, ovvero 30 in più di quelle di giugno 2024 (+9,1%).

Alle già richiamate previsioni positive per i servizi, corrispondono variazioni in aumento in tutti i comparti: il commercio dovrebbe crescere del 22,0% a giugno (610 nuovi contratti e +110 rispetto allo stesso mese del 2024); i servizi di alloggio e ristorazione prevedono un +17,8% (530 attivazioni, con 80 in più rispetto allo scorso anno); nei servizi alla persona si prevedono  610 nuovi contratti, cioè 70 in più (+13,0%) rispetto al giugno 2024 e, infine, i servizi alle imprese con un +7,1% (1.050 nuove attivazioni invece delle 980 di giugno 2024).

Le imprese che prevedono di attivare nuovi contratti sono pari al 20,0% del totale e nel 22,0% dei casi le attivazioni previste saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 78,0% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita). Da notare il calo di quattro punti percentuali dei tempi indeterminati e degli apprendistati, rispetto a giugno dell’anno passato.

Una quota di nuove attivazioni pari, al 32,6%, interesserà giovani con meno di 30 anni che, in ambito dirigenziale e delle professioni con elevata specializzazione e competenza tecnica, sono particolarmente richiesti nei ruoli dei tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni (46,7% dei contratti riservati per l’appunto agli under 30), come specialisti delle scienze gestionali, commerciali e bancarie (43,8%) ed infine come tecnici della distribuzione commerciale (35,0%).

Nell’ambito delle professioni impiegatizie, commerciali e dei servizi, tra i giovani più occupabili prevalgono gli addetti alla gestione amministrativa della logistica con il 60,0%, i professionisti qualificati nei servizi di sicurezza, vigilanza e custodia (51,8%) e gli esercenti e addetti nelle attività di ristorazione (48,3%).

Da ultimo, tra gli operai specializzati e conduttori d’impianti e macchine, si prevede che il 58,1% sarà appannaggio dei meccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori macchine fisse/mobili. A seguire, con il 50,0%, gli operai specializzati installazione e manutenzione di attrezzature elettriche ed elettroniche e i fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica (48,1%).

Giugno 2025 è ancora caratterizzato dal fenomeno dei candidati considerati introvabili da parte delle imprese parmensi, che dichiarano di avere difficoltà nel reperire i profili ricercati nel 48,3% dei casi, di cui il 31,1% per mancanza di candidati e il 13,9% per preparazione non del tutto adeguata degli stessi.

Tra i profili più difficili da inserire negli organici, nell’ambito dirigenziale e con elevata specializzazione tecnica segnaliamo gli specialisti in scienze matematiche, chimiche, fisiche e naturali, per i quali ci si aspetta una scopertura del 90,0%. Inoltre, le imprese ritengono che non riusciranno a reclutare risorse umane nell’80,0% dei casi, per quel che riguarda i tecnici della distribuzione commerciale e nel 76,8% per i tecnici della salute.

Nell’ambito degli impiegati e delle professioni commerciali e nei servizi, di difficile reperimento sono, soprattutto, i professionisti qualificati nei servizi personali (64,6%), gli addetti alla gestione economica, contabile e finanziaria (53,8%) e i professionisti qualificati nei servizi sanitari e sociali (51,0%).

Nel segmento degli operai con elevata qualificazione sotto i trenta anni, le difficoltà s’incontrano soprattutto nella ricerca di conduttori macchine movimento terra, sollevamento e maneggio materiali nell’87,3% dei casi. Seguono molto da vicino i giovani operai specializzati delle lavorazioni alimentari (86,2%) e gli operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (85,7%).

PIACENZA

Dopo il -3,2% dello scorso maggio, i nuovi contratti che le imprese della provincia di Piacenza prevedono di attivare a giugno risultano in aumento del 13,4% rispetto allo stesso mese del 2024, con un dato complessivo di 2.700 attivazioni. In aumento, seppur percentualmente meno marcato, anche i dati relativi al trimestre giugno-agosto, con previsioni di nuovi contratti pari a 7.970 unità rispetto alle 7.480 dello stesso trimestre 2024 (+6,6%).

I dati, elaborati dal sistema informativo Excelsior, gestito da Unioncamere, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in collaborazione con l’Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio dell’Emilia, evidenziano, a proposito dei singoli settori, una crescita per l’industria del 3,1% (rimane però invariato il comparto manifatturiero/public utilities) e soprattutto per i servizi (+16,6%).

Le previsioni trimestrali, confermano l’andamento positivo per i servizi (+13,3%, e cioè 6.060 contratti, dei quali 710 in più rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno). Le stesse previsioni evidenziano l’ingresso in territorio negativo per l’industria, con un -9,9% corrispondente a 1.910 attivazioni (300 in meno rispetto al 2024).

Più nel dettaglio, per giugno la manifattura, con le sue 660 nuove attivazioni, prevede un aumento di 20 unità rispetto a giugno 2024, tutte legate allo sviluppo delle costruzioni (180 nuovi contratti, con 20 unità in più), mentre il manifatturiero resterà stabile a 480 unità.

Molto evidente, come si è detto, l’aumento dei nuovi contratti previsto in giugno per i servizi, con 290 attivazioni in più che porteranno il totale a 2.040.

L’aumento più consistente è previsto per il commercio, con un +37,7% (730 nuove attivazioni), seguito molto da vicino – in termini percentuali – dai servizi alla persona con un +37,5% (330 nuovi contratti), mentre le attività di alloggio e ristorazione prevedono un aumento del 12,0% rispetto al giugno del 2024 (280 nuove attivazioni). L’unico comparto dei servizi che non prevede crescita è quello dei servizi alle imprese, che conferma le 720 attivazioni del giugno del 2024.

Le imprese che prevedono di attivare nuovi contratti sono pari al 19,0% del totale e nel 23,0% dei casi le entrate saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato. Di converso, il 77,0% dei contratti sarà a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita) e in aumento di due punti percentuali rispetto allo stesso mese dell’anno passato.

Tra gli elementi più significativi dell’indagine, spicca la quota di nuovi contratti che a giugno è riservata ai giovani con meno di 30 anni, e che si attesta al 36,1%. Questi, nell’ambito dirigenziale e delle professioni con elevata specializzazione e competenza tecnica, sono particolarmente richiesti i tecnici in campo ingegneristico nel 67,4% dei casi, quelli informatici, telematici e delle telecomunicazioni con il 57,7% e gli ingegneri, per i quali è previsto che il 36,0% sarà under 30.

Invece nell’ambito delle professioni impiegatizie, commerciali e dei servizi, i giovani sotto i trent’anni sono molto richiesti come addetti alle vendite (63,2%), come professionisti qualificati nei servizi di sicurezza, vigilanza e custodia (56,8%) e infine come addetti all’accoglienza e all’informazione della clientela (51,9%).

Da ultimo, tra gli operai specializzati e conduttori d’impianti e macchine, si prevede che il 58,5% dei nuovi contratti sarà riservato agli under 30 in qualità di fabbri ferrai costruttori di utensili, seguiti dagli operai addetti all’assemblaggio di prodotti industriali con il 52,4% e dagli operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni, per i quali si prevedono nuovi contratti pari al 49,5%.

Anche il corrente mese è caratterizzato dal fenomeno dei candidati considerati introvabili da parte delle imprese piacentine, che dichiarano di avere difficoltà nel reperire i profili ricercati nel 50,3% dei casi, di cui il 36,3% per mancanza di candidati e il 9,4% per preparazione non del tutto adeguata degli stessi.

Tra i profili più difficili da trovare, nell’ambito dirigenziale e con elevata specializzazione tecnica troviamo i tecnici della salute, considerati irreperibili per il 95,3%, i tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi, le cui posizioni potrebbero rimanere scoperte del 79,2% e infine i tecnici in campo ingegneristico con il 63,0%.

Nell’ambito degli impiegati e delle professioni commerciali e nei servizi, di difficile reperimento sono, soprattutto, i professionisti qualificati nei servizi sanitari e sociali, la cui difficoltà di reclutamento arriva all’89,4%. Vengono poi gli addetti alla gestione economica, contabile e finanziaria con il 71,4%, seguiti dai professionisti qualificati nei servizi personali con il 50,0%.

Nel segmento degli operai con elevata qualificazione le difficoltà s’incontrano soprattutto nella ricerca di quelli specializzati delle lavorazioni alimentari, per i quali si prevede che rimarrà vacante il 92,2% delle nuove posizioni. Con percentuali di difficoltà di reperimento inferiori, ma pur sempre elevate, seguono i meccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori di macchine fisse/mobili (83,1%) e gli operai specializzati nell’installazione/manutenzione di attrezzature elettriche/elettroniche (80,0%).

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